Anziana galatinese fa scoprire una presunta truffatrice siracusana ed il suo complice
Due persone residenti a Siracusa, E. R. S., quarant’anni, e A. R., ventenne, sono state denunciate a piede libero con l’accusa di truffa ai danni di due anziane signore galatinesi. A far scattare le indagini che hanno portato all’identificazione dei presunti truffatori è stata un’arzilla ottantaseienne galatinese vittima, il 5 aprile scorso, delle attenzioni della R.. Erano circa le ore 9:30 quando Maria (nome di fantasia) ha sentito prima suonare alla porta e, poi, ha anche udito una voce gentile che la chiamava per nome.
Ha aperto ed ha fatto accomodare in salotto quella che si è presentata come un’impiegata del Comune incaricata di controllare se avesse diritto agli 80 euro promessi da Renzi. La donna ha cominciato con il fare i complimenti all’anziana per come teneva in ordine la casa e poi, una volta conquistata la sua fiducia, è partita con le domande sempre più mirate. La conclusione tranquillizzante è stata che a Maria spettava il contributo del Governo ma che, per completare la pratica, era necessario trascrivere su un modulo i numeri di matricola delle banconote ritirate con l’ultima pensione.
Maria, ormai soggiogata dai modi gentili della falsa funzionaria comunale, le andava a prendere e le consegnava alla R. che, mentre cominciava a trascrivere i numeri di serie, chiedeva il codice fiscale. Maria andava a prenderlo in camera da letto ma, al suo ritorno, vedeva la donna guadagnare l’uscio con i soldi in mano. È allora che ha capito di essere stata truffata e si è messa ad urlare lungo le scale e ad inseguire la donna siracusana. Un giovane, abitante nello stesso condominio, che stava rientrando ha sentito le grida e si è messo anche lui all’inseguimento della R., chiamando contemporaneamente il 113.
Il ragazzo riusciva a raggiungere la siciliana ed a farsi restituire il bottino. Mentre Maria contava il denaro la siracusana che aveva supplicato la sua vittima, di non chiamare la Polizia, fuggiva e si infilava in un’auto che l’attendeva in strada. Il ragazzo galatinese annotava però il numero di targa e lo riferiva agli agenti.
Le indagini del Commissariato di Galatina, diretto dal vicequestore Giovanni Bono, scattate immediatamente, si sono svolte anche fuori regione ed hanno fatto associare a questa vicenda un’altra avvenuta il 5 marzo. In quell’occasione la presunta truffatrice si era presentata, ad una signora galatinese, come una dottoressa dell’INPS affermando di dover fare, per conto dell’istituto, un controllo incrociato tra farmaci che l’anziana assumeva e la sua pensione, al fine di verificare se poteva aver diritto al rimborso delle spese farmaceutiche. La vecchietta, dopo aver preso il borsello contenente la somma di 1100 euro in banconote di diverso taglio, era stata distratta con altre richieste pretestuose. Mentre questa cercava quanto richiestole, la truffatrice simulando la registrazione del numero seriale delle banconote fingeva di metterle in una busta. A suo dire le conservava per consentire un ulteriore controllo ad un altro medico che sarebbe passato la mattina dopo. Di fatto si allontanava portandosi via il denaro.
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