Anche le persone non udenti potranno interloquire con il 118, presentata un'APP concepita a Lecce

Ha un’anima leccese la APP che permetterà anche alle persone non udenti di allertare il 118. E’ l’innovativa APP 118Sordi  presentata stamane a Bari dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’applicazione, che di fatto consente di abbattere una barriera  comunicativa sfruttando la tecnologia, è il frutto di un’intuizione del Seus 118 della ASL Lecce e in particolare del suo direttore, Maurizio Scardia, sviluppata grazie al supporto informatico e tecnologico di Innova Puglia e di ISED, che gestisce il sistema informativo delle centrali operative regionali.
Questa applicazione mobile integrata consente al Sistema Informativo del 118 regionale di accogliere e gestire le richieste di supporto proveniente dalla stessa app. Si tratta di una soluzione tecnologica, una novità anche in ambito nazionale, che permette ai cittadini non udenti e a tutti coloro i quali hanno difficoltà ad interloquire verbalmente, di accedere in autonomia al servizio 118 della Regione Puglia, fino ad oggi accessibile solo mediante chiamata telefonica al numero dell'emergenza 118, e di riflesso di accelerare la macchina del soccorso. Una novità salutata con favore dal presidente dell'Ente nazionale Sordi della Regione Puglia, Nicola Dentamaro e da quello della provincia di Lecce, Martino D'Amico.
I dettagli sono stati illustrati da Simona Monastero, medico della Centrale Operativa del 118 di Lecce che ha seguito lo sviluppo del progetto: «Siamo partiti – ha spiegato - da un’idea promettente, dallo studio delle problematiche delle persone con deficit comunicativo e dall’obiettivo di ottimizzare e garantire una reale, etica ed efficiente integrazione di un'utenza con difficoltà di accesso ai sistema dell'emergenza».
Un diritto, permettere a chiunque di comunicare con il Sistema d'Emergenza, che ha trovato la sua soluzione nella APP, un sistema che interagisce con l’utente a vari livelli. Già nella fase di registrazione, infatti,  la APP ha la possibilità di acquisire – con un taglio esclusivamente medico - dall'utente oltre ai dati anagrafici, indirizzi ecc., anche e soprattutto elementi anamnestici (allergie, assunzione di determinati farmaci, pregressi interventi chirurgici, patologie note di una certa rilevanza, gruppo sanguigno), che  si riflettono positivamente sulla gestione del soccorso. «Si va da un migliore inquadramento del paziente – ha chiarito la dr.ssa Monastero - da parte dell’operatore di centrale, all'invio in tempi minori del mezzo più idoneo, ma anche alla possibilità da parte del medico SEUS di esprimere un più accurato sospetto diagnostico, di somministrare farmaci che non possano nuocere al paziente, in considerazione delle eventuali allergie già note nel profilo, ed infine di poter inviare il paziente all'ospedale più idoneo e più vicino in tempi ridotti».
Da sottolineare, inoltre, la possibilità di acquisire informazioni, da parte dell'infermiere di centrale, durante l'intervista telefonica tramite chat in risposta a domande preconfezionate/precaricate e già rielaborate con un linguaggio scarno e semplice, che permettono un'ulteriore accuratezza e riduzione dei tempi d’intervento. In più è prevista la possibilità di video-tutorial per apprendere rapidamente efficaci e semplici manovre salva-vita. Insomma, grazie a questa innovativa e utile APP i non udenti, ma in generale chiunque abbia un deficit o difficoltà comunicativa, potranno “chiamare” e “parlare” con il 118. Come tutti.

Mercoledì, 13 Giugno, 2018 - 00:05