Anche a Galatina "Basta un SI"

Finalmente si vota! Domanica 4 dicembre saremo tutti chiamati ad esprimerci sulla riforma costituzionale varata in questa legislatura. Un “finalmente” carico di stanchezza per una campagna elettorale lunga e dai toni non sempre pacati (come in ogni campagna elettorale), ma anche un “finalmente” pieno di speranza che questa sia la volta buona per un aggiornamento della Carta Costituzionale che renda l’assetto istituzionale del Paese più efficiente, meno costoso, più democratico.
Con un SI, o con un NO, insomma, decideremo se siamo giunti al traguardo, dopo 30 anni di proposte finalizzate a migliorare la Costituzione del ’48, o se ancora siamo in alto mare.
In termini, molto semplici, la riforma propone:
- la diminuzione del numero di politici, 315 senatori in meno con un ruolo esclusivo (chi li sostituirà avrà già un ruolo istituzionale a livello territoriale)
- la diminuzione dei costi della politica (nessuna indennità ai componenti del nuovo Senato, diminuzione dei compensi dei Consiglieri regionali, eliminazione del finanziamento ai Gruppi consiliari regionali, eliminazione del CNEL);
- un Senato composto da 95 consiglieri regionali e Sindaci che si facciano portatori diretti delle istanze dei loro territori + 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica;
- la fiducia al Governo espressa dalla sola Camera dei deputati, per permettere una maggiore stabilità;
- la formazione delle Leggi sarà in capo alla sola Camera dei deputati ad eccezione di poche leggi di particolare importanza (leggi costituzionali, trattati internazionali, leggi riguardanti gli Enti territoriali, ecc.);
- una migliore partecipazione dei cittadini alla vita democratica, dando più forza al referendum abrogativo, l’obbligo per il Parlamento di esaminare le leggi di iniziativa popolare, l’introduzione del referendum propositivo;
- la garanzia e la promozione  dell’equilibrio  tra uomini e donne nella rappresentanza sia in Parlamento, che nei Consigli regionali;
- l’introduzione in Costituzione del principio della trasparenza negli atti della Pubblica amministrazione;
- la fine della confusione di competenze fra Stato e Regioni (che tanti costi diretti e indiretti provocano alle tasche dei contribuenti)

Una riforma, quindi, che cerca di adattare al nostro contesto economico e sociale una Carta Costituzionale scritta oltre 70 anni fa, lasciando, naturalmente, immutati i principi ed i valori sanciti nella prima parte.
Io a questa riforma voterò SI, perché credo nei tanti e necessari benefici che ne deriveranno dal punto di vista istituzionale, ma credo anche al valore politico che una vittoria del SI esprimerebbe:
- una volontà di rinnovamento  del Popolo Italiano con il definitivo tramonto di vecchi leader politici, cui per anni è stata data la possibilità di governare, ma  che non vogliono rassegnarsi al tempo che passa;
- una maggiore debolezza di formazioni come la Lega che da sempre tentano di indebolire il nostro Paese, di dividerlo, di farlo tornare indietro;
- una minore credibilità data a forze che seminano odio, balle, bufale per ragioni di semplice calcolo di convenienza senza avere la capacità di offrire alternative di governo credibili;
- un consolidamento a livello internazionale  della determinazione dell’Italia di procedere sul cammino delle riforme (con un immediato beneficio dal punto di vista degli investimenti esteri);
- una maggiore incisività dello sforzo che il Governo sta compiendo perché il progetto europeo sia sempre più rivolto ad una maggiore integrazione fra gli Stati membri, una maggiore solidarietà, una maggiore spinta alla crescita per il benessere comune.
Finalmente si vota, quindi. E per dare forma alla speranza basta un SI.

Giuseppe Lagna
Coordinatore Comitato Basta un SI Galatina

 

Venerdì, 2 Dicembre, 2016 - 09:16