Alternanza scuola-lavoro, le esperienze di un anno
Presentate ieri al Miur le esperienze di apprendistato in atto nella scuola italiana. I ragazzi e le aziende, che stanno portando avanti un modello efficace di apprendistato di primo livello, hanno raccontato quello che hanno vissuto e sperimentato in questi tre anni: una formazione anche nei luoghi di lavoro che ha offerto agli studenti l’opportunità di sperimentarsi in percorsi di apprendimento e inserimento occupazionale. La preparazione dei giovani in azienda, affiancata da quelle conoscenze che soltanto la scuola può dare, è in primo luogo una strategia ma anche un investimento importante per il nostro Paese, per rendere i nostri giovani maggiormente competitivi e “al passo” con le richieste delle realtà professionali. L’apprendistato è uno strumento fondamentale per realizzare questo percorso.
“Sono 1.000 gli studenti in apprendistato a scuola. Il sistema duale diventa possibile anche in Italia. È un’opportunità e non un obbligo, come invece è diventata l’alternanza scuola-lavoro. Occorre un Protocollo di intesa tra scuola e azienda/e, così i ragazzi che lo desiderano, alla fine del terzo anno, possono partecipare ad una selezione per formare dal quarto anno una sezione in apprendistato che durerà fino all’Esame di Stato. Gli studenti firmano un contratto di apprendistato e la particolarità è che il 35% circa delle ore di lezione del 4° e 5° anno sono svolte in azienda per comprendere “sul campo” le materie tecniche coerenti con l’indirizzo scolastico, i docenti sono costituiti anche dalle figure aziendali. Per rendere possibile tutto questo, parte delle ore di indirizzo del percorso di studi e di laboratorio possono essere svolte in apprendistato. Questa è scuola a tutti gli effetti, alle conoscenze si affiancano le competenze. Saranno poi le aziende, lo studente e la famiglia a decidere se proseguire il percorso dopo il diploma con un contratto di apprendistato professionalizzante oppure continuare gli studi. Un’opportunità in più, che a detta dei ragazzi che hanno terminato il percorso di apprendistato, facilita il percorso scolastico e diventa un’opportunità concreta anche per il mondo del lavoro. A detta delle aziende è utile per trovare quelle figure professionali preparate e giovani che difficilmente è possibile reperire”. Questo quanto dichiarato dal Sottosegretario Gabriele Toccafondi.
L’esperienza Enel per il Biennio scolastico 2016-2018 ha visto coinvolti e selezionati 170 apprendisti. La prima sperimentazione 2014-2016 aveva coinvolto 138 apprendisti, di cui 136 valutati idonei dall’azienda a proseguire il rapporto di lavoro. Per quanto riguarda Eni, saranno attivati 180 contratti di apprendistato, sono 134 i percorsi già attivati negli istituti secondari di secondo grado. Il progetto Allianz Italia ha previsto il coinvolgimento di 32 studenti (classi IV), 28 studenti (classi V) per un totale generale di 60 studenti. Il Ministero ha ritenuto che il modello formativo fosse efficace ed ha deciso di investire 1 milione di euro per la realizzazione di attività (start up) in grado di facilitare l’avvio di percorsi in apprendistato. Da questo finanziamento sono nate 16 start up, di altrettanti Istituti Capofila, con 80 Istituti partner, 329 apprendisti e con ben 153 aziende interessate.
Tweet |