Alternanza scuola-lavoro, insediato l'osservatorio
Insediato ieri al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’Osservatorio voluto dalla Ministra Valeria Fedeli per monitorare la qualità dell’Alternanza Scuola-Lavoro, resa curricolare dalla legge 107 del 2015 in tutti i percorsi di istruzione secondaria di II grado.
“Il lavoro di monitoraggio dell’Osservatorio sarà centrale: servirà a garantire esperienze formative sempre più qualificanti alle ragazze e ai ragazzi”, ha sottolineato la Ministra aprendo i lavori. “L’Alternanza è un’innovazione didattica importante. È un modo nuovo di fare scuola perché permette di unire il sapere, le conoscenze acquisite sui banchi, con il saper fare, le conoscenze e le competenze acquisite con l’esperienza pratica - aggiunge Fedeli -. Ma affinché le ragazze e i ragazzi possano fare esperienze significative, occorre che i percorsi formativi siano di qualità”.
L’Osservatorio “mette intorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti - conclude la Ministra -, a partire dalle studentesse e dagli studenti, dalle loro famiglie e dai loro docenti e dirigenti scolastici. Ovvero coloro che vivono e attuano l’Alternanza. L’Osservatorio sarà un luogo di dibattito e confronto, ma sarà anche molto operativo: ogni sei mesi prevediamo un report sullo stato di attuazione dell’Alternanza, con un’attenzione specifica agli obiettivi qualitativi, oltre che quantitativi”. Il primo report, ha annunciato la Ministra durante la riunione odierna, sarà reso noto a giugno.
L’Osservatorio seguirà anche l’aggiornamento della Guida operativa per le scuole e suggerirà Linee guida in relazione ai Protocolli di intesa sull’Alternanza. È composto da 25 componenti (vedi allegato) individuati tra i rappresentanti delle studentesse e degli studenti, delle famiglie, delle docenti e dei docenti, delle dirigenti e dei dirigenti scolastici, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Conferenza delle Regioni e delle imprese e tra i dirigenti e i funzionari del MIUR.
I lavori saranno coordinati dal professor Antonio Schizzerotto e potranno essere aperti di volta in volta anche ad esperti di istituzioni formative e di ricerca, imprese, associazioni, per un eventuale loro contributo.
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