"Alla ricerca di un sindaco modello esemplare nei comportamenti, arricchito da seria formazione e valida preparazione"

Mentre ci si avvia al voto ballottaggio del 25 giugno – senza attendere miracolismi o promesse di salvezza che hanno un grande effetto ma un povero contenuto – sarebbe interessante conoscere dai due schieramenti in competizione (per Marcello Amante e Giampiero De Pascalis, ndr) che cosa si può fare, innanzi tutto, per bloccare alcuni sperperi di denaro pubblico e per adeguare le condizioni di vivibilità economica e sociale di gran parte di noi tormentati dall’impatto di sofferenze individuali e di disordine sociale che potrebbero dar luogo a successive reazioni.
Non avendo paura del futuro risultato delle elezioni e delle consequenziali conclusioni, ci sarebbe da augurarsi che le frequenze elettorali, ai vari livelli, soccorrano a rendere più scorrevole la dinamica della normalità democratica, consentendo utili ricambi e, soprattutto, corroborare le responsabilità popolari. Anche quando, per vari interessi, non si spiegano alla gente i meccanismi elettivi, i suoi relativi espedienti difficili e intricati, più attenzione ci vorrebbe, nelle scelte da parte di chi vota, per poter raddrizzare al meglio quanto sul piano deliberativo si è articolato al peggio. In attesa del voto, risulta difficile, al momento, prevedere quali possano essere, nel tempo prossimo, le conseguenze dello scompiglio di un paese che, di certo, sta incassando malumori, diffidenze e aggregate sofferenze mentre si rincorrono le abbondanti dichiarazioni pre-elettorali, trionfalismi fuori misura, cartelloni alla grande, a cui si aggiungono aspre e rituali critiche da parte dei competitori rimasti in campo che insieme non navigano in acque tranquille. Un richiamo appropriato e lucido da non dimenticare, imporrebbe svolte e richiederebbe di sgomberare, dal nostro vivere civile e dalla nostra quotidianità, visuali ristrette, fallaci individualismi, arroccamenti nei confini nostrani, assurde chiusure al dialogo e, soprattutto, disconoscimenti del nostro prossimo, che è sempre tale, lontano o vicino che sia.
Attualmente conforterebbe sapere se alla devastante onda anomala può seguire una benefica onda lunga di condivisione che ponga a nudo alcune necessità di unione e di vigilanza. Noi cittadini non possiamo pretendere doti di assoluta perfezione da parte dei politici, persone umane soggette ad errori e insufficienze, ma è d’obbligo pretendere che il rappresentante esprima in sé e testimoni agli altri un modello esemplare di comportamenti, arricchito da seria formazione e valida preparazione, pensando anche che più che decantare se stessi è più intelligente non dequalificare gli altri. In conseguenza, scartiamo le improvvisazioni, le superficialità e le tracotanze. Non perdiamo il nostro tempo nella stringente morsa degli eventi ed adoperiamoci, con serena fermezza, a garantirci una ricostruzione dei nostri diritti quale ristoro alle sofferenze e mortificazioni sinora subite.

 

 

Domenica, 18 Giugno, 2017 - 00:07