Al Vallone le gioie di un mondo sempre più piccolo

eTwinning? Cos'è, un nuovo social? National, European Quality Label...che? Perché improvvisamente questa mania di usare inglesismi?  Se questo fosse un articolo di cronaca nera, in cui è lecito spiattellare in faccia al lettore il fattaccio, nudo e crudo, l'attacco sarebbe questo: "L'attuale classe V L del Liceo A. Vallone di Galatina riceve riconoscimento europeo per un progetto di gemellaggio online."
Ma non è sufficiente la conoscenza dell'inglese per capire in cosa consista effettivamente questo "Etwinning", né basta capire in cosa consista per comprendere cosa esso significhi per coloro che vi hanno preso parte.
Innanzitutto, c'è da precisare che nella e-mail inviata dal team Etwinning a Massimino Galati - docente coordinatore delle attività di gemellaggio della classe a cui appartengo, il lavoro da noi portato avanti è stato lodato, in maniera tutt'altro che asettica.
"Eccellente qualità"
"Massimi livelli europei"
“Reso visibile in un'area specifica del Portale Europeo" (www.etwinning.net).
Prima di avviarlo ci sono state resistenze di varia natura, palesi o mascherate da incombenze inaspettate, mancanza di tempo e perdite di memoria improvvise: il tipico nichilismo giovanile, di cui anche la sottoscritta ammette sovente macchiarsi. Scatta ogni qualvolta un'iniziativa di matrice scolastica varchi la soglia della classe, veicolata da un foglio di carta, ossia "La circolare".
Devo ammettere però che, superato il primo impatto, ci siamo buttati anima e corpo o più precisamente "CERVELLO E TASTIERA" in quella che per noi si configurava sempre più come un'opportunità e non come un'imposizione.
Fu così che l'Accidia cedette man mano terreno allo Spirito d'iniziativa e fu respinta dalla sua acerrima nemica, una certa Curiosità.
In fondo ciò che un gemellaggio elettronico richiede sono conoscenze linguistiche, competenze tecnologiche e un pizzico di creatività. È questo che intendevano incentivare i membri della Commissione Europea quando nel 2005 lanciarono l'iniziativa, includendola nello storico progetto Erasmus.
Grazie a quest'esperienza, noi ragazzi abbiamo, di fatto, dei "corrispondenti" in Polonia, Svezia e Spagna. Abbiamo creato insieme a loro un blog e, attraverso di esso, abbiamo condiviso contenuti multimediali che spaziano dalla semplice foto al mini-documentario, dalla presentazione in Prezi alla bacheca virtuale di Padlet, passando per la tradizionale chat.
Il tutto in maniera organizzata, potete valutare voi stessi visitando il blog. (efoodtour.blogspot.com)
Agli studenti di ognuno dei quattro paesi coinvolti, utilizzando in totale tre lingue, inglese, francese e spagnolo, sono stati, di volta in volta, proposti dei task da portare a termine entro una data prestabilita. Si è rotto il ghiaccio con le presentazioni di ciascuna  scuola e delle città si origine degli eTwinners.
Da lì in poi si è spaziato in lungo e in largo attraverso il tema scelto per il progetto: il cibo. eFood Tour through Europe, tour (elettronico) culinario attraverso l'Europa, d'altronde, è l'intestazione che compare sulla schermata principale del blog.
E cibo fu!
Quando ho precedentemente condensato nell'espressione "cervello e tastiera" i mezzi necessari al lavoro richiestoci, non ho forse reso al meglio quelle che poi diventano sfumature personali all'interno del ricordo di "un progetto cha facemmo a scuola". Abilità trasversali come la perseveranza nella ricerca delle informazioni (ad esempio, di ricette plurisecolari della pitta o delle cartiddhrate ,che fossero quelle originali: come le fa la nonna"); la pazienza nella cura dell'aspetto grafico dei lavori multimediali (soprattutto quando spesso le macchine sembrano ribellarsi agli ordini umani), nonché la capacità di non perdersi d'animo di fronte ai compiti più delicati (come può essere la prospettiva di una traduzione in francese costellata di tecnicismi, riguardante una chiesa o una festività locale.) Questo per i nostri "corrispondenti" sparsi per l'Europa.
E per questo e molto altro, devo ringraziare a nome di tutta la classe V L il professore Galati, per averci continuamente spronate e motivate a lavorare.
Tre lingue, quattro nazioni e sette docenti.
Quattro certificati di qualità, di cui uno riconosciuto a livello europeo e conferito a sole 300 scuole in tutta Europa nell'anno 2016.
Abbiamo parlato di tradizioni pluricentenarie attraverso un blog.
È il timido incontro tra vecchio e nuovo, tra interno (il nostro "nido Italia”) e l'esterno, in questo caso l'Europa. Nel futuro il mondo intero.

 Giorgia Leway - Classe 5^L - Liceo Scientifico e Linguistico «A. Vallone»

Lunedì, 16 Gennaio, 2017 - 00:07

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