Al via il monitoraggio della falda idrica salentina
La Regione Puglia ha approvato il Progetto MINORE, dando il via libera al monitoraggio della falda idrica del Salento leccese. Sarà dunque possibile raccogliere, analizzare e studiare un campione significativo degli oltre 13 mila pozzi autorizzati (e se ne stimano altrettanti abusivi) che pescano dalla falda, in modo da riuscire a classificare lo stato del rischio dei corpi idrici sotterranei entro il 2018, così come previsto dalla normativa vigente.
La delibera della Giunta Regionale n.1316 del 2 agosto scorso è il coronamento di un percorso durato otto mesi, durante i quali la ASL Lecce e il Dipartimento di Prevenzione hanno raccolto attorno al Progetto M.I.N.O.RE. (Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello REgionale) il consenso di tutti i sindaci del Salento leccese, che lo hanno condiviso e fatto proprio.
La tutela della risorsa idrica, infatti, è una problematica di particolare rilievo per la tutela della salute pubblica, specialmente alla luce degli indiscutibili cambiamenti climatici che stanno accelerando il processo di desertificazione del nostro territorio e rendendo drammatico il problema della siccità.
L'approvazione ed il finanziamento del progetto, per il quale si deve ringraziare il lavoro del vicepresidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale Mario Pendinelli e la forte sensibilità del presidente Michele Emiliano rispetto al binomio ambiente-salute, «è un’importante vittoria dei cittadini del Salento leccese e della ASL di Lecce - commenta il Direttore Generale, Silvana Melli - il cui Dipartimento di Prevenzione ha proposto, dopo serrato confronto tecnico con gli altri enti ed uffici competenti in materia, uno strumento di monitoraggio straordinario, diretto e indiretto, della falda idrica destinata ad uso umano e di attività di tutela della falda acquifera locale, particolarmente fragile nel Salento». «Attuare un progetto così importante e condiviso pienamente dalla Regione Puglia – aggiunge Melli – servirà anche a stabilire un rapporto più forte tra istituzioni e territori all’insegna di una rinnovata sensibilità ambientale e in stretta connessione con la doverosa tutela e promozione della salute, a partire proprio dall’attenzione nei confronti dell’ambiente».
Tra gli obiettivi caratterizzanti del progetto, è previsto l’incremento del numero di fitofarmaci analizzati nelle acque, includendo anche il glifosate (erbicida ampiamente utilizzato in agricoltura), destinate ad uso umano. Inoltre, in un numero significativo di pozzi situati in allevamenti o aziende agricole si controllerà la qualità delle acque destinate ad irrigazione o abbeveraggio, attraverso l'analisi di parametri chimici ulteriori rispetto a quelli attualmente monitorati, ma indispensabili per garantire la salubrità della catena alimentare.
Parte fondamentale del progetto MINORE è l'organizzazione di campagne di formazione destinate agli alunni delle scuole dell'obbligo, ma anche una campagna informativa per la popolazione denominata "L'acqua è vita in salute", sul corretto utilizzo della risorsa acqua. Inoltre, le risultanze del progetto saranno utilizzate come stimolo per proporre modifiche normative finalizzate ad aumentare i controlli necessari per il rinnovo delle autorizzazioni dei pozzi privati, fino a ipotizzare una eventuale moratoria sull'autorizzazione di nuovi pozzi per rallentare il processo di inarrestabile salinizzazione della falda salentina.
Alla realizzazione del progetto, che si colloca nell'ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 per il Macro Obiettivo Ambiente Salute, saranno impegnati oltre che i Servizi Medici e Veterinari che si occupano di igiene degli alimenti, anche l'ARPA ed il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DISTEBA) dell'Università del Salento.
«Il Progetto M.I.N.O.RE. – sottolinea Giovanni De Filippis, direttore Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce - costituisce un terreno di confronto operativo, frutto dell'attività della Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese RePOL, al pari del primo Report Ambiente Salute e dello studio epidemiologico PROTOS, che la ASL intende rilanciare proponendo la sua estensione alla contigua ASL di Brindisi, nel convincimento che le problematiche ambiente-salute non hanno confini amministrativi, ma investono ambiti molto più vasti, addirittura sovranazionali se non planetari».
Il Progetto Minore e l’azione della ASL di Lecce, infine, andranno a intersecarsi con il Piano straordinario di monitoraggio dell’area di Burgesi nel Comune di Ugento, per la quale la Regione Puglia ha varato e finanziato un provvedimento ad hoc per la ricerca di eventuali contaminazioni della risorsa idrica potabile, discriminarne l’origine, verificando se siano attribuibili a fonti di inquinamento della fonte idrica potabile a monte (invasi) o ad altre fonti di contaminazione, quali la discarica Burgesi. Su questo fronte, ASL Lecce lavorerà fianco a fianco con Arpa Puglia e Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata (IZSPB). Un’attività a tutto campo che consentirà, potendo contare proprio sul Progetto MINORE, di avere una visione generale sullo stato di salute della falda idrica del Salento che contempli anche i casi specifici come quello di Burgesi.
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