Agli arresti domiciliari presunto ricettatore di rame
L’aumento esponenziale del fenomeno dei furti di rame ha reso necessaria un’azione ferma , decisa e coordinata tra le Forze di Polizia che nel corso delle due giornate denominate “Action days” del 27 e 28 maggio scorso, hanno attuato una serie di controlli a tappeto su tutto il territorio della provincia. Sulla base di alcuni obiettivi individuati, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri hanno setacciato esercizi commerciali, cantieri e depositi dove potevano in qualche modo essere custoditi o riciclati oggetti riconducibili ai furti di rame.
Da quell'azione erano scaturite alcune denunce di persone in stato di libertà. Ieri, il Giudice per le indagini preliminari Panzera, su richiesta del PM Carmen Ruggiero, ha ordinato gli arresti domiciliari a carico di Vittorio Carbone, 51 anni, per il reato di ricettazione “per avere in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso si legge nell'ordinanza- quale titolare dell’impresa denominata “la Ferrosa” in via Vecchia Surbo, esercitato attività di recupero di rifiuti non pericolosi, al fine di trarne profitto". Secondo l'accusa nello svolgimento di questa attività, l’uomo avrebbe ricevuto 154 portafiori di rame, sottratti alle cappelle cimiteriali di proprietà della Confraternita di San Luigi Gonzaga site nel cimitero di Lecce, nonché 42 kg di spezzoni di cavi di rame per telecomunicazioni e 103 kg di cavi telefonici per posa aerea presumibilmente sottratti alla Telecom spa.
Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile, in collaborazione con personale della Polizia Ferroviaria e della Compagnia dei Carabinieri di Lecce.
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