"Abbiamo vinto un premio nazionale di giornalismo ma non abbiamo potuto ritirarlo"

La scarsità di fondi non ha consentito alla Scuola Media 'Pascoli' di pagare il viaggio a Benevento

Cari ragazzi, ho 13 anni e frequento la 3° media presso la scuola “Giovanni Pascoli” di Galatina (Lecce). Vi scrivo oggi questa lettera, a nome anche dei miei compagni, perché è purtroppo l’unico mezzo che abbiamo per poter essere lì vicino a voi, in quanto non ci è stato possibile raggiungere Benevento per ritirare il premio conferito al nostro giornalino, “Pianeta Scuola”, dall’Ordine Nazionale
dei Giornalisti (la 'Pascoli' è stata fra le 20 scuole selezionate in tutta Italia, ndr).
Per nostra fortuna abbiamo degli insegnanti che ci hanno inculcato l’interesse per lo studio, che ci hanno spronato all’impegno per costruire al meglio il nostro futuro, che hanno stimolato la nostra  curiosità e ci hanno coinvolto in diverse iniziative, molto stuzzicanti e divertenti, come per esempio appunto il giornalino della scuola. Il giornalino ha fatto crescere in noi la voglia di aggiornarci, di provare a  spulciare le notizie del TG o ad approfondire qualche tema con l’aiuto anche dei nostri genitori; e, alla fine, ci ha spinto a metterci alla prova come giornalisti in erba.
Con grande gioia abbiamo appreso allora che il nostro modesto giornale era stata addirittura premiato; qualcuno aveva apprezzato il nostro impegno ed il nostro lavoro. Alla gioia è seguita però subito una grande delusione quando ci è stato comunicato che le misere finanze della nostra scuola non ci avrebbero permesso di ritirare il premio. Ecco il motivo per cui nessuno di noi potrà essere oggi lì con voi, a condividere questo momento di festa.
Siamo consapevoli che viviamo in un momento di crisi; da tutte le parti si ripete che bisogna tirare la cinghia, ma noi pensiamo che sia triste risparmiare proprio sulla scuola, deludere proprio chi più si impegna e sacrificare così l’entusiasmo di tanti ragazzi e dei loro insegnanti. Perciò, anche se da lontano, vogliamo ora far sentire la nostra voce, innanzitutto perché un piccolo spazio in mezzo a voi lo avevamo meritato, e poi perché speriamo così di riuscire a  lanciare una protesta; magari, con il vostro aiuto, potremo gridare ancora più forte che abbiamo voglia di studiare e che vogliamo avere i mezzi per poterlo fare al meglio.
Vi salutiamo con la speranza che alla prossima occasione ci saremo anche noi,

Venerdì, 26 Aprile, 2013 - 00:07