"Abbiamo l'obbligo di sognare"

Philippe Daverio accolto a Galatina da oltre mille persone. La Basilica di Santa Caterina d'Alessandria mirabile sintesi di un secolo e mezzo di storia internazionale

“Non mi aspettavo tanta partecipazione”. Philippe Daverio è costretto ad entrare nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria passando per il Chiostro. La chiesa è gremita. Le persone rimaste fuori (almeno cinquecento)  fanno ressa sugli ingressi e si accalcano attorno al maxischermo che trasmetterà la sua lezione magistrale. Il professore dell’Università di Palermo riesce a raggiungere il primo gradino dell’altare passando dalla sagrestia scortato dal parroco, fra’ Rocco Cagnazzo. Il Sindaco, Cosimo Montagna e Daniela Vantaggiato, assessore alla cultura, si seggono sugli altri gradini (i banchi riservati alle autorità sono stati tutti occupati). Antonio Cassiano, direttore emerito del museo provinciale, presenta il famoso giornalista e critico d’arte e si accomoda anche lui per terra.
“In questa chiesa è riassunto un secolo e mezzo di storia, dal trecento all’inizio del rinascimento” –dice Daverio. In questo gioiello, è in estrema sintesi la sua lezione, c’è un respiro internazionale dell’epoca in cui venne realizzato. Esso può tornare ad essere linfa per questa terra se voi riuscirete a comunicare al mondo che il Mediterraneo e l’Europa si sono incontrati qui cinque secoli fa e da qui possono ricominciare irradiare civiltà facendola divenire ricchezza.
“Sta a voi ventenni fare la rivoluzione” –aveva prima esortato nel corso della conferenza stampa tenuta per oltre un’ora e mezza nella sala del Sindaco a Palazzo Orsini. L’Ilva? È da chiudere immediatamente. L’acciaio lasciamolo fare ai cinesi. Molti edifici esistenti vanno ripensati, tanto i materiali con i quali sono fatti non gli consentiranno di rimanere in piedi a lungo. Sud e Nord? Basta con questa classificazione superata. Propongo di parlare di Est ed Ovest”.  “Il nostro patrimonio artistico è il più grande al mondo. Salvaguardarlo è un’emergenza non solo nostra ma europea”. Dobbiamo farne acquisire consapevolezza ai politici. “Abbiamo l’obbligo di riprendere a sognare”. Salvare le nostre bellezze artistiche significa far ripartire l’economia. “’L’arte rinnova i popoli e ne rivela la coscienza’ scrissero i palermitani sul loro Teatro Massimo. Formidabile! Questo è il diritto di sogno. Rimane un obbligo di sogno”.
La folla (almeno mille persone) si stringe attorno al personaggio televisivo, gli chiede autografi. I flash scattano a raffica. Philippe si concede a tutti per una foto ma non smette di ripetere “ribellatevi!”
Salvatore Coluccia, presidente del Club Unesco di Galatina, sorride soddisfatto. Il sogno della Basilica orsiniana inserita fra i beni dell’Unesco potrebbe diventare realtà.

Da qui puoi ascoltare la conferenza stampa a Palazzo Orsini

Qui sono registrate le domande e le risposte di Philippe Daverio

Domenica, 23 Novembre, 2014 - 00:07

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