"Abbiamo capito che dovevamo reagire"

Gino e Antonello De Pascalis raccontano tutti i particolari della tentata rapina alla loro gioielleria
Gioielleria De Pascalis

Galatina, 12  - “Scendi immediatamente, stenditi a terra e non ti muovere!”. Quando Marco Curto, 21 anni di Brindisi, ha visto Gino De Pascalis, il fondatore dell’omonima gioielleria di Galatina,  spalancare lo sportello della Punto verde, parcheggiata, in moto, contro mano davanti a via Roma 43, ha subito capito che qualcosa era andato storto. È uscito docilmente dal posto di guida e, dopo aver balbettato un “e io che c’entro?”, si è inginocchiato sotto al portico ed ha aspettato l’arrivo della Polizia e della Fidelpol.
Settantuno anni ben portati, nonostante due infarti, Luigi De Pascalis, ieri mattina, ha fatto appello a tutta la sua esperienza ed è riuscito, insieme al figlio Antonello, a sventare una rapina in un modo che ha dell’incredibile. “Ci è venuta bene –dice- siamo stati fortunati. Stavo leggendo il giornale e quando sono entrati non ho prestato loro molta attenzione. Quando però ho visto quei due ragazzi puntare la pistola sulla commessa, ho capito che bisognava reagire. Ho cercato di farli ragionare e piano piano mi sono avvicinato. ‘Non vi rovinate con le vostre stesse mani’, dicevo loro e rivedevo tutta la mia vita passata a lavorare”. “Non, non potevo accettarlo –aggiunge- ai miei figli e alle collaboratrici dico sempre di non reagire di consegnare tutto ma questa mattina non ce l’ho fatta ed ho reagito”. Ad un certo punto, ma sono stati attimi, mio figlio ed io abbiamo capito che potevamo disarmarlo. Io ho afferrato la mano del ragazzo con la pistola (Teodoro Valenti, 23 anni di Brindisi, ndr) e gliel’ho sollevata in alto mentre Antonello gli ha immobilizzato l’altro braccio”.  Giuseppe Balestra, 19 anni brindisino, è rimasto immobile per tutto il tempo, quasi paralizzato.
"Ci siamo meravigliati noi stessi della nostra reazione -dice Antonello De Pascalis- e sicuramente loro sono rimasti sorpresi più di noi. Purtroppo novembre è un brutto mese. C'è sempre un aumento delle rapine. È un brutto periodo. La crisi, poi, fa aumentare la necessità di danaro. Ci è andata bene. Domani, comunque, si torna a lavorare".
I tre pregiudicati sono accusati di tentata rapina aggravata e di ricettazione della Punto verde risultata rubata il giorno prima a Mesagne. Nel pomeriggio, su disposizione di Letizia Ruggeri, sostituto procuratore di turno, sono stati trasferiti, nel Carcere di Lecce. Gli uomini del Commissariato di Galatina, diretti dal vicequestore Giovanni Bono, stanno intanto proseguendo le indagini per scoprire l'esistenza di altri eventuali complici.

Mercoledì, 13 Novembre, 2013 - 00:07

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