2014 anno internazionale della cristallografia,
A cento anni dal premio Nobel per la scoperta della diffrazione dei raggi X con l’uso dei cristalli, il 20 e il 21 gennaio si inaugura al palazzo dell’Unesco di Parigi l’anno internazionale della cristallografia, la scienza che ha dischiuso la struttura tridimensionale delle molecole, segnando una svolta cruciale in diverse discipline, dalla chimica alla biologia molecolare, dalle scienze farmaceutiche alla fisica e alla mineralogia.
In Italia per celebrare l’evento, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) patrocina, attraverso l’Associazione italiana di cristallografa (Aic) e in collaborazione con numerose università italiane e altre associazioni scientifiche italiane (Società italiana di luce di sincrotrone e Società italiana di mineralogia e petrografia), una serie di iniziative di divulgazione (http://www.iycr2014.it/) che svelano le simmetrie cristalline presenti in natura - gemme, fiocchi di neve, grani di sale - e ricreate nelle più avanzate tecnologie di tablet, cellulari, nanomateriali e farmaci. Tra le mostre in corso, l’esposizione itinerante 'Cristalli! Uno sguardo sul mondo della cristallografia' a Padova fino al 28 febbraio. Sul sito oltre al calendario delle mostre, anche molto materiale di approfondimento, piccoli esperimenti, curiosità e idee per un turismo cristallografico (http://www.iycr2014.it/luoghi) in Italia.
“Negli ultimi decenni la cristallografia ha vissuto una rapida evoluzione, pur mantenendo la sua iniziale vocazione di indagare la struttura della materia e ha ispirato ben 28 premi Nobel, tra cui Natta”, spiega Michele Saviano, direttore dell’Istituto di cristallografia del Cnr (Ic-Cnr) e presidente Aic. “Le tecniche basate sulla diffrazione dei raggi X si sono sviluppate al punto di consentire lo studio di sistemi cristallini sempre più complessi per fornire una visione più completa della struttura della materia e hanno permesso l’analisi della struttura delle macromolecole biologiche per la progettazione di farmaci, la definizione delle correlazioni tra struttura e proprietà per lo sviluppo di materiali all’avanguardia per l’elettronica, la optolelettronica, il magnetismo, lo studio e la datazione di manufatti di rilevanza archeologica o l’analisi di rocce lunari e meteoriti”.
Anche Giulio Natta fondò gran parte dei suoi studi sul polipropilene utilizzando tecniche cristallografiche. “Ricerche che permisero di produrre materiali plastici con forme e proprietà nuove, portando l’Italia e la sua industria chimica, come è noto, fino ai vertici mondiali. Tutti i paesi, compresi gli Stati Uniti, guardavano all’Italia per le sue tecnologie avanzate, e la cristallografia contribuì non poco al boom economico italiano degli anni '60. Ancora di più oggi, le ricadute socio-economiche di questa scienza potrebbero dare un contributo importante alla ripresa della difficile realtà del paese”, conclude Saviano.
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