Calano in Puglia gli infortuni in agricoltura
La Puglia è in linea con il trend positivo del calo degli infortuni registrati in agricoltura secondo i dati diffusi dall’INAIL. In 5 anni si è passati dai 2.866 casi del 2011 ai 2.553 del 2015, con una diminuzione degli infortuni in agricoltura dell’11%. Invariato il dato relativo agli incidenti mortali. “E’ il risultato – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – del grande sforzo nell’ottica della formazione degli imprenditori agricoli, sempre più coscienti del ruolo multifunzionale dell’agricoltura e della difficoltà di adempiere all’importante compito di tutelare ambiente e salute pubblica. Importante, però, che vengano avviati reali sistemi di prevenzione degli infortuni, superando inutili vincoli burocratici. Restano allarmanti i dati sugli incidenti che occorrono agli agricoltori mentre raggiungono le campagne con i mezzi agricoli, eventi determinati soprattutto negli ultimi anni da calamità di eccezionale intensità che rendono impraticabili strade e vie di accesso alle aziende agricole”.
Dagli anni 50 ad oggi, per arginare il fenomeno del ribaltamento dei trattori con conseguenze mortali sono state introdotte strutture per la protezione del conducente.
“Molto resta tuttavia ancora da fare – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - per questo è necessario continuare con decisione lungo la strada intrapresa della trasparenza, dell’innovazione tecnologica, della formazione, della semplificazione burocratica per accompagnare il processo di riduzione degli infortuni, senza necessariamente inasprire le sanzioni che non sempre ottengono i risultati previsti. Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato e anche più sicuro. Inoltre, gli infortuni sono spesso tristemente legati al fenomeno del lavoro sommerso. Per questo è necessario che le istituzioni a tutti i livelli implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo, attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore”.
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